Carlo Rizzari Maria Teresa Palermo
“Dirigere al centro della musica”
Per noi, il corso Zipoli è iniziato al momento dell’invito ricevuto da padre Eraldo e padre Fausto, quando abbiamo cominciato a ragionare insieme sulla richiesta che ci era stata fatta di presentare un intervento congiunto. Siamo sposati da molti anni e lavoriamo da sempre entrambi nel campo musicale ma non ci eravamo mai trovati a pensare alla nostre esperienze attuali come comunicabili in un unico contesto. Questa prima sfida, ben prima dell’incontro vero e proprio a Palermo, è stata feconda e portatrice di nuove energie condivise all’interno della nostra coppia.
Carlo è un direttore d’orchestra e Maria Teresa si occupa di musicoterapia in ambito oncologico e di cure palliative. Pur essendo professioni interamente “musicali”, le aree di intervento e di applicazione sono assai lontane fra loro. Abbiamo pensato che il nucleo del nostro intervento potesse essere un ascolto musicale percepito dai due punti di vista, quello musicoterapeutico di introspezione e libero ascolto di sé, e quello musicologico di analisi della partitura. L’intento era quello di unificare l’esperienza aiutando i ragazzi a integrare in loro stessi questi due aspetti centrali della percezione musicale, l’affettivo e il cognitivo, e utilizzare questo paradigma nell’ottica di una crescita umana integrale.
In entrambi i nostri ambiti lavorativi l’approccio conoscitivo del musicale passa da una seria e concreta disciplina, sia per quanto riguarda l’imprescindibile apprendimento di conoscenze tecniche, sia nell’area della padronanza di sé; quando la musica diventa, come nel nostro caso, un elemento comunicativo e terapeutico è fondamentale ragionare in termini di relazione. La tenuta di una relazione dipende in maniera strutturale dalla capacità di ascolto, di sé e dell’altro, e dall’approfondimento tecnico continuo del medium relazionale: il linguaggio musicale, in questo caso.
Lo sappiamo, i suoni hanno questo potere di parlare all’uomo e dell’uomo, del suo microcosmo emozionale e spirituale, sia nelle forme più semplici che nelle partiture più complesse che richiedono molti musicisti per essere svelate. Leadership e musica si integrano allora nella misura in cui elementi diversi, strumenti, linee musicali, accordi, ritmo, si integrano ora confliggendo ora dialogando come avviene all’interno della nostra mente e del nostro cuore.
Abbiamo trovato un uditorio di giovani bellissimi, dallo sguardo acceso, che hanno accolto la nostra proposta con curiosità ed entusiasmo, ponendo domande di rara profondità per la loro età anagrafica ed anche esponendosi con parole e argomenti inerenti la loro vita privata ed intima, cosa che ci ha toccato profondamente. La chiesa di san Francesco che ci ha ospitato è di una bellezza che, di per sé, ha sostenuto il nucleo del significato estetico sotteso ad ogni comunicazione musicale.
Tornando a Roma ci siamo trovati a commentare che ci sarebbe piaciuto moltissimo, 30 anni fa, quando avevamo la loro età, avere la possibilità di vivere un’esperienza del genere in cui musicisti adulti condividevano liberamente punti di vista non solo didattico/pedagogici ma anche di vita profonda della loro professione.
Ci siamo sentiti accolti e ascoltati, così come noi abbiamo accolto e ascoltato questi giovani, segno che la relazione, umana e musicale, è stata davvero efficace.
Per questo motivo – soprattutto – invitiamo i giovani a continuare a partecipare all’iniziativa del corso Zipoli; la comunicazione evolutiva di sé agli altri attraverso la musica è un percorso ricchissimo e molto delicato che ha necessità di luoghi, concreti e simbolici, per la sua attuazione.
Carlo Rizzari
Maria Teresa Palermo
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