Giuliana Di Liberto
“Trasmettere l’espressione contemplativa ed estasiata di preghiera”
“Raccontare la mia esperienza di vita musicale e spirituale all’interno di una location magnifica come quella di Casa Professa è stata un momento importante, particolare e intenso. Cantare poi all’intero di quella Chiesa che offre un’acustica naturale perfetta è stato un incanto perché mi sono sentita avvolta da quella atmosfera suggestiva.Questa esperienza mi ha dato l’opportunità di parlare della mia vita, raccontare il mio percorso musicale e spirituale più intimo e confrontarmi con dei ragazzi che frequentavano il corso in modo maturo e aperto.
Ho imparato ad aprirmi e ad esprimere i miei pensieri in modo libero.Attraverso il canto poi ho trovato una dimensione di pace interiore e un’interesse da parte dei ragazzi al mio stile musicale.
I feedback ricevuti sono stati positivi in quanto mi hanno dato la sensazione che i ragazzi hanno la voglia e la curiosità di ascoltare le esperienze altrui, immedesimandosi e cogliendo gli aspetti positivi della spiritualità che nel mio caso si esprime attraverso la musica.Per i ragazzi la musica può e deve diventare un canale comunicato ed espressivo importante, che può essere utile per tirare fuori stati d’animo positivi, attivare le loro potenzialità espressive, creative, relazionali, linguistico-espressive e caratteriali.La conversazione mi ha permesso anche di conoscere i loro pensieri e confrontarmi con le loro diverse attitudini.
La parte più emozionante è stato il pensiero che i ragazzi mi hanno rivolto, citandomi le frasi della mia conversazione che più li aveva colpiti.Per me che sono prima di tutto una musicista e poi una docente, lo Zipoli mi ha fatto riflettere sul fatto che bisogna dare importanza all’uso delle parole, dei comportamenti e dell’arte nel mio caso canora-musicale, perché possiamo diventare dei modelli di riferimento importanti per gli altri.Ringrazio Padre Eraldo e Padre Fausto per l’opportunità che mi hanno dato, che per me è stata motivo di confronto e crescita. E ringrazio i ragazzi che si sono prestati all’ascolto in modo attento e interessato e che mi hanno messa a mio agio con la loro partecipazione e il loro entusiasmo.”